Foreste portoghesi il rito annuale della “decortica” delle querce da sughero
In questo periodo e in queste condizioni è così possibile togliere agevolmente la corteccia delle querce da sughero con un abile movimento praticabile solo da mani esperte.
È per questo che la “decortica” è l’attività agricola meglio pagata al mondo: sono solo in pochi a possedere e a tramandarsi le competenze e la manualità necessarie. Si tratta di persone che vivono nelle zone della foresta per le quali tale attività diventa preziosa opportunità di lavoro e sostentamento.
La decortica è quindi anche un importante contributo che Amorim offre contro la desertificazione sociale, problema che nell’area mediterranea va ad aggiungersi a quello della desertificazione ambientale, dato che la quercia da sughero è l’unica pianta in grado di sopravvivere in un suolo povero e con poca acqua.
A ulteriore difesa dell’ambiente, è bene sapere che le sugherete (così si chiamano le foreste di querce da sughero nel bacino del Mediterraneo) si sviluppano in un’area di 2,2 milioni di ettari e sono in grado di assorbire più di 14 milioni di tonnellate di C02 ogni anno.
Risulta così quasi ovvio che la sostenibilità sia, prima che sociale, anche ambientale: le foreste di querce da sughero sono un baluardo per l’avanzata del deserto e la loro tutela e conservazione dipendono totalmente dalla filiera di produzione dei tappi.
Per questo il Gruppo Amorim, leader mondiale nel mercato del sughero, è da sempre in prima fila per la conservazione di quello che è un vero e proprio dono della Natura e per uno sviluppo esclusivamente sostenibile dell’attività industriale ad esso correlata.
Il sughero si ricava dall’estrazione della corteccia della quercia, pianta sempreverde e longeva che cresce nelle regioni del Mediterraneo come Italia, Portogallo, Spagna, Francia, Marocco e Algeria. La quercia da sughero vive mediamente 200 anni e ha una grande capacità di rigenerarsi: fino a 16 volte, nel suo ciclo di vita.
Interviene in questo continua rinascita il processo di decortica, estremamente rispettoso dell’ambiente e della pianta, tanto da poter essere paragonato alla tosatura di una pecora. Si tratta di un’operazione, infatti, dalle conseguenze benefiche per la pianta stessa e il suo habitat, secondo un equilibrio ancestrale tra uomo e natura.
Dalla semina alla prima decortica trascorrono 25 anni. Il primo sughero è quindi “vergine” e può essere utilizzato solo per la realizzazione di articoli decorativi e prodotti granulati.
Dovranno trascorrere altri 9 anni prima della seconda decortica e ancora altri 9 prima che dalla corteccia si possano realizzare tappi: 43 anni minimo in tutto.
È solo allora che il sughero raggiunge una stabilità strutturale tale da garantire le proprietà necessarie all’imbottigliamento.
Con un ritmo di una decortica ogni 9 anni la stessa pianta può subire questo processo per oltre 200 anni e poi vivere fino a 300-400 anni.
Durante tutto il processo di produzione dei tappi Amorim utilizza il 100% del sughero, anche i più piccoli granuli vengono rimessi in circolo come importante fonte di energia. Oltre a diffondere una cultura sul valore del sughero e del suo riciclo, ha poi supportato un avanguardistico sistema di irrigazione goccia a goccia, che rende possibile una crescita più veloce delle querce e un rimboschimento più rapido. “Nulla si perde, tutto si valorizza” rappresenta così uno dei pilastri della filosofia aziendale, un fondamento che applica nell’intera filiera e nelle sue attività quotidiane.
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